mercoledì 3 ottobre 2012

direzione

L'astronomia ha dimostrato da secoli che la terra è tonda, ma noi continuiamo a ragionare in linea retta. Le immagini dei satelliti e i viaggi spaziali non sono sufficienti per farci modificare il nostro modo di pensare euclideo. Il mondo per noi è ancora piatto, alla faccia della rivoluzione copernicana.



Le misure sono convenzioni più o meno efficaci, abbiamo bisogno di un modo di semplificare la realtà, farla stare in un righello e misurarla.
Una linea retta dunque apparentemente traccia un percorso di unione tra due punti. Ma è proprio così? Facciamo un semplice esempio.

Immaginiamo per un momento di disegnare due punti su un foglio di carta e di unirli con una linea. I punti sono ancora lì, uno distante dall'altro, con un percorso da percorrere. I punti non si uniscono, al massimo io potrò percorrere quel tracciato e andare da A a B.Prendiamo ora quegli stessi punti e proviamo a disegnarci un cerchio che li comprenda. Alla fine non sapremo veramente dove siano A e B, in quanto il tracciato per ragiungere l'uno o l'altro punto è ora una linea curva, per cui se la percorro tutta, sono in grado di tornare al punto di partenza senza mai voltarmi indietro, come invece dovrei fare se procedessi in linea retta.

Questo accade anche nel mondo delle relazioni, delle scelte, rappresenta come ci rapportiamo nel cammino della nostra esistenza. Il nostro modo di concepire e quindi muoverci nella realtà è costruito per punti e linee. Pur sapendo che tutto ciò non è reale, noi ragioniamo per nord e sud, est ed ovest, partenze ed arrivi tracciati su mappe lineari della nostra esistenza.
Calcoliamo la vita come una linea, e questo crea una distanza tra noi e il reale. Ci distanziamo dalla realtà, e pretendiamo di misurarla, calcolarla, senza poterla mai raggiungere veramente. Spesso parliamo di distanza tra i nostri desideri e la realtà, tra i nostri sogni e le difficoltà della vita, e a volte la distanza è tale da farci desistere, arrendere e abbandonare il cammino.
L'alternativa è fare cerchio, ovvero abbracciare l'esperienza per quello che è, farla nostra, accettarla, senza misurarla, senza giudicarla.
La terra è tonda, la natura si muove secondo un ciclo, stelle e pianeti si muovono secondo orbite. E se una linea è caratterizzata da due punti, o infiniti punti, che mai si toccano, un cerchio ha sempre un centro. L'uomo ha il suo centro, e lo può conservare solo facendo cerchio con la realtà.
Non tracciare, uomo, abbraccia.