martedì 25 novembre 2014

il colore che voglio essere

Salgo alla montagna e mi accoglie il bianco.
I piedi scivolano sul bianco, la mente incontra le sue porte chiuse.
La fatica dell'ascesa mi prende e mi scopre, scioglie i nodi del cuore e scopre desideri  nascosti e poi dimenticati.
Sulla cima mi coglie la luce, mostra tutto per quello che è. È il momento di mettersi in gioco, di dare tutto, e fino in fondo. Aggancio gli sci e punto in basso. Ora c'è solo il presente che richiede direzione e determinazione.
Alla fine della discesa giunge la leggerezza, e anche questa volta mi dico che avrei potuto viverla prima, arrivare già sciolta, già aperta alla neve e al presente che vive, ma so che è proprio per questo che ho bisogno della montagna, so che la salita è sempre lì ad aspettare che io depositi nel vuoto del suo intorno tutto ciò che è troppo per il mio spazio interiore, tutto ciò che mi riempie e a volte mi toglie il respiro.
In fondo, dopo la discesa, mi accoglie il tramonto, gratuito, immenso, senza un perché.
Voglio e chiedo alla vita di essere amarilla, di essere come la luce che invade la notte, soverchia il buio dei pensieri, della tristezza e della miseria.
Voglio essere amarilla, come la luce che riempie il volto, stende il sorriso, entra dentro e non se ne va.
Voglio essere amarilla, perché è il colore della vita, quando scende dal cielo e abbraccia la terra. È il colore che sento quando amo qualcuno, quando rischio, quando mi lancio, quando mi abbandono, quando rido, quando entro, quando volo.
È il colore di quando siamo vivi.




sabato 1 novembre 2014

attraverso

Ogni giorno la vita mi incontra, mi attende, mi anticipa, mi attraversa.
Prima dell'alba già è lì, saluta i miei passi nel freddo dell'aria che si fa chiara, mentre la luna si volta dall'altra faccia dell'universo, piena di noi.
È il momento del respiro che trova lo spazio, che si prende spazio. Poi, nel giorno, tutto si farà corsa, tutto sarà concitato, i passi si faranno brevi, i pensieri si spezzeranno, la pelle del viso alla sera si sarà stretta attorno a una ruga.
La vita mi viene addosso, mi sorprende e mi confonde.
Io penso di essere sola, e intanto mi scrive qualcuno conosciuto in un'ora di volo un anno fa, mi racconta che sta male ma lotta per liberarsi da una catena e trovare la felicità. Mi dice che ogni giorno è duro, ma sta imparando a viverlo momento per momento, accogliendo qualunque cosa, qualunque cosa, con un sorriso. Mi ringrazia perché ci sono ad ascoltarlo nel mondo. Lui sta tra la Palestina e gli Stati Uniti. La vita sa come trovarti, sa dove cercarti.
Io penso mi manchi una certa persona, e intanto un giovane uomo mi racconta che la sua vita di coppia non funziona. Si sta rassegnando perché non vuole ferire, è buono dentro, lo si vede dagli occhi. Riesco a farlo ridere, riusciamo a ridere insieme. La vita sa metterti accanto qualcuno che ti mette il buon umore. Anche questo è amore.
Io penso di non farcela a tenere il ritmo, il lavoro mi richiede tanta energia e non so nemmeno cosa sarà di me domani. Vivo giorno per giorno, sapendo che tutto è precario, appeso a un filo di seta. Arrabbiarsi in questo momento rappresenta per me un lusso energetico. La vita ti conduce alla pace interiore attraverso la stachezza.
Mi ascolto e mi sento confusa, e intanto incontro un vecchio amico per strada. Scambiamo qualche parola, mi rendo conto che ha bisogno di raccontare. Mi dice che le cose van bene, ma i suoi occhi son più chiusi di un tempo. La parte destra del viso sembra rassegnata o sottomessa. Possiamo raccontare menzogne a noi stessi, ma ne prendiamo nota sul volto, sul corpo. La vita mi sta chiamando ad essere vera, e mi mostra chi sono.
La vita è pronta a farmi sentire il calore del sangue, a donarmi la forza e l'energia del vento, del temporale, e il cuore di un lupo, solo una cosa mi chiede: lasciare andare i giudizi, lasciare andare le paure. Solo così potrò veramente volare, come mi accade spesso nel sonno, capace di attraversare i cieli, si sorvolare il mare.
È bella da togliere il fiato la vita. Ed è innamorata di noi.