martedì 30 aprile 2013

occhi

Cosa succede agli occhi di un essere umano?
Cosa succede nel tempo, a quei due fori da cui entra ed esce tutto di noi?
Cosa accade, per cui a undici, dodici anni, gli occhi dei ragazzi si spengono? Cosa accade per cui un giorno, piano piano, la luce dentro di noi comincia a spegnersi, il fuoco comincia ad affievolirsi? Quale vento, quale tempesta si abbatte sul nostro essere interiore, quale alimentazione viene a mancare alla nostra bellezza ed energia, al nostro movimento naturale, per cui i ragazzi si accasciano sui banchi di scuola, si annidano davanti a un monitor, si radicano davanti a uno schermo televisivo?
Negli occhi dei miei alunni vedo spesso la paura, il giudizio, la resa. Qualcuno tenta un'inutile ribellione rivolta a se stesso e alla vita. Sprecano così bellezza e desiderio, si chiudono come fiori davanti al buio, attendendo una luce che non arriva. Perché la luce è da tenere accesa dentro, non da cercare fuori.
Dove abbiamo perso la nostra luce noi, gli adulti?

Torno a casa e guardo il mio lupo. Ha occhi vivi, caldi, teneri, sempre accoglienti, sempre amanti, sempre in pace, nel presente.
Un animale infatti non è mai crudele, non è mai violento, né lo è una montagna, una slavina, un uragano. La vita richiede di essere aggressivo quando serve, ma mai violento. Aggredire ha un bellissimo significato. Dal latino ad-gradi, significa andare verso, camminare verso, tendere. Indica semplicemente l'azione di andare verso un luogo o una persona. E' movimento che richiede sicuramente energia, tenacia per arrivare fino in fondo, ma non ha nulla a che vedere con la violenza, che implica invece un agire con forza al punto che sia impossibile resistervi, un forzare, un eccedere.
Qualche volta il mio lupo ha paura, sana, vera. Ha paura solo di quello che c'è, non di quello che teniamo stretto nel cuore, nella mente. Non si lascia prendere dalla paura per quello che non c'è, non si lascia abbattere.
Noi invece teniamo ben stretta la paura in noi, la lasciamo abitare nelle nostre viscere a lungo, intere vite talvolta.
Negli occhi tuoi, domani, che cosa vuoi vedere? E in quelli di tuo figlio, di tua moglie, delle persone che ti sono accanto?