mercoledì 15 giugno 2016

petalo e osso

Mi cattura una domanda oggi, sotto questo cielo che respira e rischiara gli occhi.
Terra è terra, cielo è cielo, ma questa benedetta carna che mi lega alla vita si fa a volte densa. Di che è fatto l'uomo? E quanto pesa, alla fine, tutta la nostra esisteza che si accumula nonostante corra veloce, giorno dopo giorno?
La mente ha la capacità straordinaria di andare ovunque, raggiungere luoghi mai visti, persone scomparse o solo perdute di vista, sentieri mai presi e felicità o tristezze solo immaginate.
Sento, a volte, il bisogno di stare con le mie ossa, il bisogno di ridurre quegli spazi interiori emozionali impregnati di pelle e sangue.
Sì, a volte ho bisogno di stare da sola con le mie ossa e far tacere quel rimbombo che la vita produce quando ti è entrata in corpo e mente.
Perché le ossa non mentono e non si ingannano. E su di esse la vita ha il peso di un petalo che si appoggia piano.
Quando tutto pesa, ascolta le tue ossa. Ti sostengono, ti proteggono, ti fanno muovere in questa vita che si espande e si contrare, fino in fondo al viaggio.

lunedì 6 giugno 2016

monumentale

Beati i poveri in spirito.
I poveri sono in vertiginoso aumento. Cresce ad esempio il numero delle persone che cercano di raggiungere le coste europee: muoiono sulle rive africane ancora prima di partire, muoiono soffocate nelle stive dei barconi, muoiono inabissate nel mare, muoiono annegate a pochi metri di distanza dalle spiagge italiane. Il più delle volte non hanno un nome proprio, sono solo migranti, vittime, siriani, libanesi, africani... Sono altri, lontani, inesistenti. Se non dai un nome a una realtà, essa non esiste, ma se le dai un nome, escludi tutto il resto. Migrante non è mia zia, non è tuo nonno, non è sua cugina. Migrante non è nessuno che conosco.
Beati i costruttori di pace.
Anche i costruttori aumentano. Se di pace non so. Si inaugurano musei per onorare le vittime dell'immigrazione, si innalzano monumenti in loro ricordo, si compongono musiche e canzoni, si celebrano giornate della memoria. I musei hanno un nome, i munumenti una targa, le canzoni un titolo, un autore, un copyright. Difendiamo con più facilità uno spartito che una vita umana.
Monumentale. Monumentale mi appare la tragedia, monumentale l'indifferenza, monumentale la stupidità, monumentale la sfacciata arroganza di chi ha il potere di evitare ma non risolve, e contrito porge corone di fiori e stringe mani, innalza vuote parole di cordogolio e impegno civile, poi sale nella sua auto blindata e fa ritorno nella sua villa, protetta da telecamere e guardie armate contro l'insicurezza che preme alle porte delle nostre sane città europee, santificate da millenni di cultura e morale religiosa.
Monumentale è la quantità di acqua scesa in questi giorni sulla mia città. A ondate, come i migranti, si è riversata su questa terra che non è più in grado di accoglierla e si allaga.
Violenta e inquietante, come il grido di chi muore in mare, come le lacrime di chi non riesce più a trovare il volto della giustizia in nessun luogo. E nessun luogo potrà mai essere casa se la vita è sempre messa a repentaglio, se i più semplici diritti umani vengono calpestati, ignorati, persino violentemente abusati.
Mentre scrivo dalla finestra vedo una farfalla ondeggiare in giardino. Vorrei avere il suo coraggio. Perché pur fragile, vola, pur delicata, vive tutte le sue ventiquattro ore.
Finirà forse schiacciata tra qualche minuto, ma tra queste case e questi prati, c'è tutto il suo spazio, e nessuno mai estirperà il suo diritto alla vita.
Fai, o Vita, che nessuno mai estirpi un'altra vita, nessuno mai la calunni, nessuno mai la sfrutti, nessuno mai la umili, nessuno mai la rigetti, nessuno mai la disprezzi, nessuno mai la lasci morire da sola, nel mare, a pochi metri da terra, quella terra che non abbiamo mai conquistato, ma che ci è stata donata per vivere, quella terra che è stata creata senza confini politici, perché della politica e del potere la vita non si interessa.
Lava in noi, o Pioggia, l'incrostazione dell'indifferenza, inondaci di consapevolezza e di misericordia, perché misericordia possiamo trovare.