lunedì 21 gennaio 2013

viaggio

C'è chi è stato in capo al mondo e non ha mai visitato i dintorni della propria città. Conosco persone che han calpestato terra asiatica, africana, americana, ma non han mai messo piede sulle Tre Cime di Lavaredo o sulla Schiara, due ore di strada, praticamente dietro casa. Il viaggio nasce da un istinto irrazionale, talvolta illogico, incontrollato.
Seguiamo rotte incoerenti, da far perdere la bussola a qualsiasi uccello migratore, spinti da desideri che non hanno un perché. Non c'è giusto o sbagliato, c'è solo l'andare.

Spesso seguiamo semplicemente la rotta di chi c'è già stato, il racconto dell'avventura vissuta fa leva sul nostro desiderio di vivere la stessa gioia. Allora andiamo in Australia piuttosto che in Piemonte in cerca del nostro pezzettino di felicità. Perché è lei che cerchiamo in lungo e in largo su questa crosta di terra, piccolo angolino sperduto dell'universo, per tutto il tempo che ci è dato di respirare.

Anche nella vita a volte seguiamo il volo di chi ci sta attorno. Non ho mai visto una rondine migrare in uno stormo di anitre, ma noi uomini facciamo anche questo, seguiamo la rotta esistenziale degli altri, senza chiederci se siamo proprio fatti allo stesso modo.

La meta è certamente la stessa, essere felici, ma occorre uniformare la rotta?

Ultimamene sto viaggiando parecchio, faccio viaggi tra l'umanità, dentro e fuori vari "stormi" umani. Passo del tempo con i ricchi e altrettanto con i poveri, con quelli che hanno un titolo accademico prima del cognome e con quelli che si fanno chiamare semplicemente Gigi o Andrea, trascorro delle serate con i fashion followers e con chi si nasconde dentro il proprio abbigliamento per paura del proprio corpo. Con chi è impegnato e con chi è disimpegnato. Con chi sta seduto triste sopra la sua idea di ordine sociale, e chi si butta a pesce in quel che, che qualcosa di divertente lo pesca di certo.
Sto con chi crede e con chi non crede, con quelli che peccano e con quelli che hanno paura di peccare. Ed è bello, proprio bello.

Sì, l'essere umano è sempre, comunque, bello.
Quando non pensa, ma vive.
Quando non giudica, ma guarda e conosce.
Quando non scarta, ma accoglie.
Quando non resta fermo, ma cammina.
Quando non sa, ma scopre.
Quando non ha paura, ma ama.





1 commento: