Scendo dal fianco innevato di una montagna. La neve si offre morbida alle lame degli sci. La luce risplende tutt'intorno, rimbalza sulle vette rimandandomi un orizzonte aperto, il cielo è terso, profondo. Ringrazio e ricordo che un giorno lontano ho odiato la vita, le ho voltato le spalle, ho preferito il buio creato dalla mente e ho lasciato che scendesse ad abitare il cuore, la pancia, fino a non vedere più niente.
Al tramonto il cielo si infuoca, graffia l'orizzonte di arancio, di viola, una leggera corsa di nubi dorate stupisce la notte che avanza.
Guardo e ringrazio. Tutto è concesso nella vita: rabbia, rifiuto, grida, abbandono, disprezzo, calunnia, inganno, fuga, giudizio, lotta, paura, sfida, vendetta. Tutto la vita concede purché un uomo impari ad amare nella libertà. Mai ho conosciuto insegnante più esperto.
Davanti all'alba di stamani, che non ha cercato il mio plauso o il mio consenso, ringrazio di essere viva e chiedo perdono per ogni istante perso a preferire il buio alla luce.
Ringrazio che vedo, che vedo e amo.
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