sabato 4 gennaio 2014

il peso della valigia

In questi giorni sono stata in viaggio in un paese lontano.
Al momento della partenza, la mia valigia era stata preparata tenendo in considerazione la destinazione, la durata del viaggio e le specifiche della compagnia aerea. Informazioni, parametri, previsioni, la vita la costruiamo così.
Poi, una volta in viaggio, si scopre la realtà e si fa verifica: c'è sempre qualcosa che sarebbe servito ma che manca e qualcosa che si è portato via ma che si finisce per non usare.
Spesso, poi, alla fine del viaggio, lo spazio in valigia può essere diminuito o aumentato: a volte può capitare di regalare o abbandonare lungo il cammino qualche capo di vestiario, più spesso siamo presi dallo shopping turistico e così il peso della valigia aumenta.
In questi giorni, ho aperto e chiuso la mia valigia di dieci chili in sette località diverse, e ogni sera mi sono domandata se nella vita so viaggiare allo stesso modo, con poco peso sulle spalle, spazio per accogliere il nuovo giorno per giorno, prontezza nel lasciare andare ciò che è passato, capacità di vivere l'essenziale abbandonando il superfluo.
Ma soprattutto mi sono domandata se sto usando tutto quello che c'è nella mia valigia-anima. Se so usare tutti i miei talenti, se so cercarne di nuovi, quelli nascosti o dimenticati nel fondo, se so fare ordine alla fine di ogni giorno che si fa e si disfa tra le mie mani.
E se so ripartire, risalire, cambiare direzione, seguire il vento che non ha dimora.


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