sabato 20 luglio 2013

briciole

Ognuno di noi ha dei piccoli piaceri più o meno segreti. Conosco persone che amano mangiare l'anguria con il pane biscottato o con i grissini, altri che non sanno resistere a un sacchetto di liquirizie o caramelle gommose, chi fa colazione con caffelatte e panino al prosciutto, insomma ognuno di noi ha un piccolo piacere nel quale si coccola per qualche istante, piccole dosi di felicità da scartare all'occorrenza, piaceri che hanno il sapore dell'infanzia per la loro sbaragliante semplicità. Amo tutto questo, amo questo lato bambino negli esseri adulti. Amo vedere il manager che mangia una caramella gelè dopo l'altra, o il medico che si compra le rotelle di liquirizia, o ancora il professionista che ha la scorta personale di cioccolatini. Trovo  tutto ciò meravigliosamente, imperfettamente umano. In genere mi innamoro perdutamente di questo lato in chiunque incontri. E' semplicemente dorabile.
Un mio amico ha una scatola in cui versa di volta in volta i biscotti che compra: frollini al cioccolato, biscotti secchi, ai cereali, con granella di zucchero, ci finisce un po' di tutto. Mi capita una volta ogni tanto di farci colazione, con quella scatola, e quello che amo è il mix di briciole che nell'arco di qualche mese si forma sul fondo della scatola.
Amo affondarci il cucchiaio, fare un po' di archeologia provando a indovinare l'appartenenza dei "reperti" (pezzo di gocciola, pezzo di bucaneve, pezzetto di granturchese...) e poi lasciare che le briciole si sciolgano in bocca. Da sempre le briciole mi danno un sottile piacere, come le croste delle pizze, i bordi delle torte salate, e tutto ciò che sta un po' alla periferia della pietanza. Stranezze che ognuno di noi coltiva con una naturalezza impressionante senza volerne conoscere la ragione (di certo non andremo dallo psicologo per la sindrome da caramella gommosa. Almeno lo spero).
Ma quello che mi incanta della scatola del mio amico è la varietà e la ricchezza del fondo di briciole. Ha un significato tutto speciale. E' come se mi dicesse che la vita, per avere sapore, deve potersi arricchire di tante esperienze, occorre lasciare che le cose si mischino, le buone e le cattive, le belle e le brutte, non tenere  sempre tutto separato. Prendiamo le gocciole ad esempio: non mi piacciono di per sé, son troppo stucchevoli. Ne mangio una e ce la faccio, ma alla seconda comincio già ad avere la nausea. O i biscotti secchi: già dal nome sembra deprimente, no? Non vorresti mai biscotti secchi per tutta la vita, sarebbe una tristezza. Eppure metti tutto insieme, lasci che il tempo spezzi, mescoli, amalgami, e poi scopri che una cucchiaiata di quelle briciole è deliziosa.
Che la vita non sia una scatola di cioccolatini, ma una scatola di biscotti sbriciolati?

1 commento: