venerdì 19 luglio 2013

rialzarsi

Cadere è facile, capita, sopratutto quando si sta imparando.
Ho presente le cadute in bici, ricordo ancora le ginocchia spesso escoriate, ricordo gli ematomi quando ho imparato a pattinare, e poi sciare, arrampicare, tutto quello che ho appreso è stato accompagnato da magnifiche, dolorose cadute. E mi sono rialzata, e ho imparato. Ma allora com'è, cos'è che mi impedisce di rialzarmi altrettanto facilmente da un insuccesso, un errore, un fallimento, una delusione? E' perché le cose sono più complicate? E' perché sono coinvolte altre persone? E' perché non me lo aspettavo?
Forse è solo perché faccio fatica ad accettarlo, e dimentico che sto sempre, sempre, in ogni istante, imparando. Dimentico che con le altre persone c'è molto da imparare, che le relazioni non sono mai scontate, certe, banali. Dimentico che non dipende tutto da me, non è come andare in bici. Non te la prendi con l'asfalto o con il sasso, se cadi. Accetti e correggi il tiro se possibile. Ma con le persone, eh, con la mia stessa razza non è altrettanto semplice e lineare.
Amerò, ne son certa, un giorno questa mia razza umana a cui appartengo, sentirò quel legame di appartenenza che provano le altre specie viventi, e ne sarò grata e felice. Per ora, mi rialzo, perché la vita è talmente bella che fermarsi a terra è solo perdere tempo, ma ancora ho la corazza addosso, ancora mi muovo stando all'erta, vigile nei confronti dei miei simili.
Un lupo non può vivere senza il proprio branco, e anche i lupi solitari non possono vivere se hanno un branco contro.
Allora mi rialzo, perché ho bisogno di voi, cara gente, cara umanità, ho bisogno di voi là fuori. Ma per favore, venitemi incontro, non contro.

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