giovedì 10 aprile 2014

quello che resta

Ci sono momenti in cui si trabocca. Sono i momenti in cui si piange o si urla, occorre trovare uno sbocco alla piena che si è  formata dentro.
Oggi è uno di quei momenti. Ho incontrato in un solo pomeriggio 42 genitori, parlato con loro, ascoltato schemi mentali, fotografato vanità, paure, insicurezze, smarrimenti e confusione.
Nello stesso pomeriggio, una donna è in ospedale ad attendere la morte. Porta in sé un male che non sappiamo curare. Lascerà una figlia che non è ancora donna e già deve reggere il peso di una perdita. Non so esprimere in grammi il peso del dolore.
Nel frattempo, qualcuno sta viaggiando in Costa Rica, mentre io mi muovo lungo un triangolo fatto di una manciata di chilometri, consapevole che corro per fuggire alla solitudine.
Nello stesso giorno, due alunne mi regalano un disegno con un cuore e una scritta in cui mi dicono che amano la materia che insegno. Sempre nello stesso giorno vengo a sapere che un concorso che ho vinto è praticamente nullo, basta una telefonata di pochi minuti per azzerare l'impegno di un anno e colorare di incertezza il mio domani.
Vorrei andarmene. Lontano, in qualche paradiso terrestre dove ancora esiste e governa la pace. Purtroppo temo sia un'illusione: ovunque il turismo ha piantanto la sua bandiera, nemmeno il più inospitale e solitario dei luoghi è esente dalla presenza beffarda dell'assurdo sistema di vita che l'uomo ha costruito. Persino le montagne più sacre e impervie sono state violate dal consumismo.
La vita la consumiamo e lei  ci consuma: una forma di cannibalismo sottile e perversa.
Cosa resta dei nostri gesti, dei battiti, dei nostri respiri, delle nostre parole, dei nostri desideri, dei nostri pensieri rivolti a chi non è con noi, cosa resta di questo giorno adesso che è sera, cosa resta della fatica, cosa resta dell'entusiasmo, cosa resta della professionalità, cosa resta del sapere, cosa resta del dolore, cosa resta della gioia? Cosa resta?
Dove va a finire tutto, tutta l'energia che siamo? Adesso, in questo momento, qualcuno nasce, qualcuno soffre, qualcuno ride, qualcuno ama, qualcuno violenta, qualcuno sta cercando, qualcuno si sta smarrendo, qualcuno sta guardando il sole che sorge, qualcuno è incollato al televisore, qualcuno gioca, qualcuno sospira, qualcuno corre, qualcuno grida, qualcuno è sotto le bombe, qualcuno sotto le stelle.
Ma alla fine del giorno, cosa resta di questo qualcuno chiamato Uomo?

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