lunedì 10 settembre 2012

libri illustrati

Vi è mai capitato di entrare in una libreria e di soffermarvi tra gli scaffali dedicati ai libri di fotografia? Le immagini ci catturano, ci trasportano immediatamente in luoghi lontani, ci immergono in sguardi intensi. Sono storie per immagini, pezzi di vita, di relazione tra uomo e terra, insomma parlano di noi.

Poi forse a qualcuno di voi è capitato di andare nel reparto dedicato ai libri per l'infanzia e di cercare un albo illustrato. Da adulti succede quando si diventa genitori o amici di genitori, più raramente, ci capita di farlo per piacere personale. Ma se non avete né figli né nipoti, fa nulla. Fermatevi lo stesso la prossima volta che entrate in libreria per cercare l'ultimo bestseller da riporre sul comodino e prendetevi dieci minuti per sfogliare un libro per bambini.
Negli albi più belli, quelli che sfuggono ancora alla logica commerciale, le parole sono ben dosate, a volte disposte in modo inconsueto attorno alle illustrazioni che riempiono la pagina, strasbordano a volte dai margini e sembrano andarsene a spasso chissà dove.
Mio nipote, che ancora non sa leggere e non conosce la rigidità della coerenza, di un libro guarda le illustrazioni e mi chiede di leggere la storia che già c'è. Poi però mi racconta la "sua storia", nata sulle pagine del medesimo libro. Così di volta in volta mi regala nuove avventure (io invece non posso, io sono l'adulto, da me si pretende coerenza. Devo leggere la storia pari pari, guai a modificare una sola sillaba, o lui mi corregge).

Sono affascinata dalla fotografia come dalle illustrazioni. E dalle parole che entrambi non dicono.

Rivendico allora, come scrittrice, il desiderio di scrivere e illustrare libri per adulti. Rivendico la possibilità, come lettore, di lasciarmi affascinare dalle immagini, da un linguaggio simbolico che vada oltre il vocabolo, oltre il verbale. Voglio ascoltare con gli occhi.

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