martedì 4 settembre 2012

vulnerabilità

Le parole non sono semplici segni linguistici, contenuti di significato. Le parole a volte sono indici puntati su una realtà, compassi conficcati in un punto ben definito della nostra esperienza, mattoni della nostra struttura mentale. Ultimamente sto sperimentando sulla mia pelle alcune di queste parole e ho cercato di metterle in ordine, guardarle, capirle più a fondo.

Fragile. Fragile è ciò che può essere rotto, infranto, spezzato. Implica quindi la qualità intrinseca di un oggetto, di perdere la sua struttura, la sua forma a seguito di un urto, una caduta, un colpo subito. Non sempre, una volta rotto, l'oggeto può essere aggiustato.

Strong. Forte è ciò che è robusto, fermo, saldo. Sembra, apparentemente, il contrario di fragile. Ma anche ciò che è dotato di forza può rompersi. Spesso infatti ciò che è robusto, ma rigido. Non esiste nulla che non possa rompersi se sottoposto a forze e sollecitazione adeguate. Spesso ci sentiamo fragili per diversi motivi, e cerchiamo di combattere questa sensazione, neutralizzarla con quello che crediamo essere il suo opposto. Cerchiamo allora di essere forti, ma la fragilità resta, solo diventa più latente, nascosta.

Vulnerability. Vulnerabilità indica la possibilità di poter essere ferito fisicamente, emotivamente, o psicologicamente. Indica potenzialità, non certezza. E' un'accezione diversa dalla fragilità. Ciò che è vulnerabile può essere ferito, ma non infranto. Ciò che può rompersi va protetto, coperto, richiede un intervento preventivo, invece ciò che può essere ferito ha bisogno piuttosto di una cura, un rimedio a posteriori. Per me questa è una differenza fondamentale. Come afferma B. Brown, essere vulnerabili è segno di coraggio e compassione. Significa saper guardare alla nostra imperfezione con sorriso e accettazione. Accettare la nostra natura ci permette di superare le nostre paure, di abbandonare le nostre protezioni emotive e psicologiche per vivere in modo più vero e autentico e ci permette di essere più empatici nei confronti degli altri. Se tutti noi facessimo un passo per abbattere il muro che ha forza abbiamo costruito intorno a noi per paura che qualcuno possa vedere la nostra fragilità, potremmo vivere con maggiore serenità la realtà: siamo tutti vulnerabili.

Resilience. Resilienza è una parola poco presente nel nostro vocabolario comune. Ma come dicevo all'inizio di questo post, le parole possono dare forma alla nostra esperienza, quindi non usare mai, o raramente, certi vocaboli può avere degli effetti di un certo tipo sulla nostra vita. Resilienza è un termine che, a seconda dei contesti, può assumere diverse sfumature, fondamentalmente indica la capacità di un materiale o di un organismo (incluso l'essere umano) di resistere a urti senza spezzarsi, di ripristinare la propria condizione di equilibrio a seguito di un intervento esterno che ne ha minacciato la stabilità. Indica flessibilità, adattamento attivo. 

Essere fragili è un'illusione, ci costringe a diventare forti, protettivi, e quindi rigidi, poco flessibili. Si può invece accettare di essere vulnerabili e imparare a essere resilienti, morbidi e rilassati.
(a.t.)

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