mercoledì 5 settembre 2012

mercy

Sempre sul concetto di vulnerabilità e sulla necessità di essere aperti verso il nuovo imprevisto, spesso non desiderato, ho scritto questa breve storia. Mercy, misericordia, è ciò che ci fa superare i momenti difficili, ritrovare leggerezza di passo, scoprire nuovi orizzonti.
 
IL VOLO

Cris non riusciva più a volare.

Un giorno tanta pioggia e lampi e tuoni erano caduti sulla terra
e dentro il cuore di Cris
un'ala si era spezzata sotto il peso della paura.

A terra non poteva andare.
Aveva pensieri troppo leggeri per riuscire a camminare.
Così viveva tra i rami degli alberi.
senza correre né spiccare il volo.

Qualche volta l'ala spezzata gli faceva male.
Succedeva quando era brutto tempo.
Allora Cris chiudeva gli occhi
e cominciava a sognare.
Sognava il sole e le nuvole bianche,
profumo di briciole ed erba di notte.

Un giorno che guardava il mondo dal suo ramo,
a metà strada tra cielo e terra,
vide Mercy, che cercava di arrampicarsi sugli alberi.

Mercy provava e cadeva,
riprovava e cadeva, e rideva e piangeva,
perché imparare è divertente ma fa anche un po' male.
Qualcosa va perso e altro va trovato.

Com'è vivere su in cielo?, chiese Mercy a Cris,
che la guardava incuriosito.
Come stare in un respiro, rispose Cris.

Com'è vivere sulla terra?, chiese allora Cris.
Come stare su una pancia, rispose Mercy.

Rimasero a guardarsi per un po'
Cris a testa in giù, Mercy a testa in su.

E fa male?, chiese Cris.
Qualche volta sì, ammise Mercy.
Quando hai paura, allora fa male.

Poi Mercy si arrampicò su un ramo,
e così facendo delle foglie caddero a terra.
Mercy le guardò e disse,
Il respiro sta nella pancia.

Si è felici laggiù, sulla pancia?, chiese Cris.
La felicità è come un aquilone, rispose Mercy.
Con esso catturi un soffio di vento e per un attimo voli.

Cris mosse l'ala buona.
Si ricordava com'era volare.
Sì, forse si poteva essere felici sulla pancia, per davvero.

Mi piacerebbe respirare sulla pancia, disse Cris allora.
Se vuoi vengo con te, rispose Mercy.
Davvero?, chiese Cris.
Promesso. Rispose Mercy.
Che cos'è una promessa?, chiese a quel punto Cris,
a cui l'ala spezzata faceva ora un po' male.

Una promessa è come quando due torrenti si incontrano e si separano.
Poi, al momento buono, i due torrenti si uniscono di nuovo e si mescolano in mare.
Allora la promessa è compiuta.

Sembra una cosa molto grande, disse Cris che pensava all'oceano.
Sì, davvero, rispose Mercy. Ma è anche molto semplice, aggiunse.
Con un balzo fu a terra e allungò la mano verso Cris.

Il primo passo è come un tuffo, gli disse.
Il rumore delle onde che si infrangono sulla terra fa un po' paura,
ma poi, dentro il mare, tutto si rimescola e scorre.
L'acqua è come il respiro nella pancia, come il vento.

Cris fece un salto e i piedi toccarono l'erba
per la prima volta.

Cris avvicinò il volto alla terra e disse:
Sento il mare.

Che fa? Chiese Mercy.
Respira, rispose Cris.

Andiamo a cercare un aquilone, disse Mercy.

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